Continua la corsa contro il tempo per l’accreditamento del primo ciclo dei Dottorati dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. Una pressione fortissima per le istituzioni, considerato che è previsto dai Decreti Ministeriali 629 e 630 del 24 aprile 2024 che «ai fini del perfezionamento della procedura di assegnazione delle borse ai dottorandi selezionati nell’ambito dei bandi di cui al comma 6, ciascun Soggetto attuatore è tenuto a compilare, in via perentoria entro il 20 settembre 2024, il format predisposto attraverso la piattaforma on line MUR» e a «all’esito delle procedure di selezione dei dottorandi, ciascuna Istituzione è tenuta a rendere disponibile in piattaforma, in via perentoria entro il 25 settembre 2024, il/i provvedimento/i dell’organo preposto di presa d’atto di tutte le graduatorie di cui al comma 8 approvate nell’ambito dei singoli corsi di dottorato e di quantificazione dell’importo complessivo destinato al finanziamento delle borse.» Insomma, i giochi devono essere fatti ad inizio settembre e la piattaforma è ancora embrionale.
Un tassello importante è la pubblicazione da parte di ANVUR della proposta definitiva di Linee guida per il Dottorato AFAM, approvata dal Consiglio Direttivo nella seduta del 17 maggio u.s., a seguito della consultazione pubblica avvenuta con i soggetti del sistema AFAM, incluso il CNAM e le Conferenze AFAM, nel rispetto di quanto previsto dal Decreto ministeriale n. 470 del 21 febbraio u.s., art. 4, comma 2. La proposta è stata trasmessa al MUR per il seguito di competenza. Qualche piccolo miglioramento rispetto alla bozza precedentemente pubblicata e a seguito delle consultazioni c’è stato, ma l’impostazione generale resta troppo sbilanciata a favore di un’impostazione universitaria, soprattutto per le verifiche di qualificazione artistica/scientifica del Collegio e del suo Coordinatore. Il rischio più grande è che l’occasione delle borse di dottorato di ricerca PNRR stanziate con i sopracitati decreti — per un totale di 27.180.000 € per 406 borse — si concretizzi solo per le istituzioni più grandi, che con più facilità possono accreditarsi come capofila, e senza poter esprimere completamente le specificità del settore e le sue eccellenze.