Molti gli sviluppi positivi sull’AFAM che giovedì 26 maggio la Ministra Cristina Messa, in audizione alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Istruzione del Senato sul DDL 2598 (DL 36/2022: Ulteriori misure di attuazione del PNRR) ha illustrato ai senatori. Il primo passaggio poteva passare quasi inosservato quando invece ha una portata di grande discontinuità col passato. Parlando dell’art. 44 che si occupa del reclutamento scolastico, la Ministra ha affermato «si riforma il processo di formazione e reclutamento dei docenti della scuola coinvolgendo Università e anche AFAM», qualcosa che auspicavamo tempo addietro ma che non immaginavamo potesse maturare in tempi tanto brevi.
La ministra ha dichiarato che il Regolamento sul reclutamento sarà calendarizzato nel prossimo Consiglio dei Ministri, affermando testualmente che «all’esame di questo decreto potremo valutare l’opportunità di accelerare il processo di riforma delle istituzioni AFAM stabilendo, con una specifica disposizione di legge, l’introduzione della figura del ricercatore anche in tale settore che al momento ne è privo, e questo potrebbe semplificare l’iter di adozione del regolamento di reclutamento calendarizzato nel prossimo CdM. Questa adozione ha una stretta interconnessione con gli obiettivi del PNRR, perché alcune misure nell’ambito della ricerca sono aperte al concorso delle istituzioni AFAM le quali, tuttavia, non avendo ad oggi la figura del ricercatore, non possono partecipare ai bandi. Al contempo tale disposizione è strettamente consequenziale all’introduzione del dottorato di ricerca previsto anche per l’AFAM, al quale abbiamo già dato attuazione nel regolamento n. 226/2021. Quindi questa disposizione è necessaria per facilitare l’iter di attrazione del regolamento sul reclutamento AFAM nella cui istruttoria è emersa anche la necessità di prevedere altre disposizioni legislative che consentano un ulteriore passo di allineamento alle regole tipiche del sistema universitario, soprattutto in tema di mobilità del personale docente e di regolazione del cosiddetto “tempo definito”».
Alla fine del suo intervento, la Ministra ha concluso dicendo che «il ruolo dei ricercatori AFAM è un ruolo pieno: stiamo lavorando al decreto di reclutamento, dove stiamo cercando di creare un equilibrio con la situazione dell’Università, con dei percorsi anche più dignitosi di carriera rispetto a quelli disponibili fino ad oggi».
In merito a quest’ultimo punto, è da salutare con vero sollievo un emendamento al Disegno di legge 2285 «Disposizioni in materia di attività di ricerca e di reclutamento dei ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca» attualmente in discussione al Senato. In esso si prevede che l’attuale assegno di ricerca sia sostituito da un più giusto e dignitoso contratto di ricerca di durata biennale e rinnovabile fino a un massimo di cinque anni. Tale istituto potrebbe essere sfruttato anche dalle istituzioni AFAM che, su progetti di ricerca specifici, potrebbero attivare questi contratti con finanziamenti propri o con finanziamenti ricevuti da terzi. In realtà su questo specifico punto si apre la partita dei finanziamenti, perché le nostre istituzioni hanno infinitamente meno risorse di un’Università. Ma dopo l’audizione della Ministra, se davvero si porterà a casa in tempi brevi il regolamento sul reclutamento, la partita sarà impegnativa ma sarà tutta da giocare.
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