Il Decreto Ministeriale n. 470 del 21 febbraio 2024 definisce le modalità di accreditamento dei corsi di Dottorato di ricerca nelle Istituzioni AFAM, segnando una tappa fondamentale nel processo di riforma del settore, attesa da più di due decenni. L’impostazione generale del decreto appare rincuorante, sia nei fondamentali parallelismi con il sistema universitario — che garantirebbero all’AFAM un terzo ciclo conforme all’esperienza universitaria ed europea — sia per contrappeso per alcune scelte che sembrerebbero volte a favorire la specificità dell’AFAM e della ricerca nei suoi contesti, così come il fair play tra le istituzioni. Decisiva in questo senso la scelta che l’ente proponente non sia un Dipartimento (o una Scuola) ma la stessa istituzione, a favore della multidisciplinarità e di proposte che possano interessare anche istituzioni con un numero di docenti limitato; significativo, inoltre che non sia richiesto che i docenti componenti del collegio del dottorato appartengano all’istituzione proponente.
Quello che però preoccupa in questa fase sono i tempi strettissimi per tentare un’attivazione per l’anno accademico 2024-2025, soprattutto in riferimento ad una pianificazione dei finanziamenti. Si prevede che l’importo minimo della borsa sarà stabilito con Decreto del Ministro (che ci auguriamo giunga al più presto se si prevederanno difformità dalle borse universitarie) e che possano essere banditi posti di dottorato senza borsa, nel limite di un posto ogni due con borsa. La questione del finanziamento delle borse e delle attività di formazione e di ricerca per garantire le adeguate dotazioni strutturali e strumentali specifiche è sostanziale, e la partita si gioca ora sull’introduzione necessaria di fondi dedicati, soprattutto sulle istituzioni che non possono caricare i costi sui fondi di istituto. D’altronde, anche nell’eventualità di voler partecipare a bandi competitivi, i tempi sono strettissimi.
Ringraziamo il Ministro e i suoi collaboratori di aver finalmente dato l’ultimo livello di formazione all’AFAM. |